La Spurga del Barbeta è una voragine o “spurga” che si trova lungo la Valle delle Lore sull’Altopiano del Faedo ad una altitudine di 677 m.s.l.m.
Questa cavità si trova ad un centinaio di metri di distanza dal più famoso Buso della Pisatela vicino ad una caratteristica pineta.
Si apre sul fianco di una piccola dolina e il suo ingresso è la classica conformazione di una spurga del Faedo. L’apertura larga circa cinque metri con un primo pozzo che scende subito inclinato per poi verticalizzarsi e arrivare su un cono detritico a circa dieci metri di profondità.
Nel vederla viene da associarla alla classica grotta da manuale della speleologia.
Questa cavità sicuramente è conosciuta da tantissimo tempo vista l’ampiezza dell’ingresso e la comodità per arrivarci e il primo rilievo del Gruppo Grotte Schio è datato 1965.
Primo rilievo della Spurga del Barbeta
Alla base del primo pozzo si apre in direzione Sud-Ovest una sala con pavimento inclinato e franoso dove è facile trovare traccia dell’inciviltà di qualche cacciatore che qui va a gettare le cartucce sparate dalle doppiette. Una decina di anni fa il Gruppo Speleologi Malo fece una pulizia generale portando fuori qualche borsetta colma di questa ignoranza.
In corrispondenza dell’angolo Sud della sala si apre il secondo pozzo in diaclasi che scende per 15 metri circa. Alla base di questo pozzo uno stretto cunicolo impraticabile ha fermato l’esplorazione della grotta per circa trent’anni.
Si deve arrivare agli inizi degli anni ‘90 perché la Spurga del Barbeta possa rivivere una seconda vita esplorativa. E’ infatti a Marzo del 1992 che Paolo Comparin , Marianna e Marco De Franceschi scendono per cominciare lo scavo della fessura in fondo e li vede impegnati con mazzetta e scalpello per due uscite ravvicinate.
La svolta avviene però a Giugno del 1992, sempre loro tre che disostruiscono per circa 3 metri la fessura ma è ancora molto stretta. Rilevano una forte presenza di aria e il passaggio di acqua, ma la vera scoperta è quella finestra che all’altezza di circa 2 metri dal fondo del pozzo fa intravedere un meandro. Nessuno l’aveva mai notata? Come può essere?
Con l’utilizzo della sola mazzetta Paolo e Luca Dal Pezzo (alias Cereda) riescono a percorrere lo stretto meandro fino ad arrivare in una piccola saletta e da li dopo una strettoia un pozzetto di 5 metri e poi due sale. Nel corso del 1993 si susseguono diverse uscite da parte del GSM per risalire i camini che si trovano al fondo e disostruire la strettoia finale dove l’aria viene inghiottita. Si deve considerare che nel 1993 il complesso della Pisatela non era ancora stato esplorato e le nuove scoperte al Barbeta hanno portato Luca a fantasticare il nuovo “Sistema del Barbarana”.
Ma anche con tutta la buona volontà le strettoie stancano e affaticano anche i più motivati. La grotta viene dimenticata e la storia esplorativa sembra terminata e l’ultima scheda esplorativa è datata 27/02/1993.
Ogni tanto in gruppo, Paolo parla di quelle esplorazioni e dopo tanto sentirle all’interno del GSM torna la voglia di tornare a vedere cosa nasconde questa grotta e quanto di vero c’è dei racconti fatti . Si arriva così al 2015, quando viene riarmata la grotta e inizia la terza vita della Spurga del Barbeta.
Alla base del secondo pozzo ritroviamo la fessura a due metri di altezza e stentiamo a crederci che qualcuno possa essere passato per una fessura così insidiosa. Con i mezzi potenti di disostruzione di oggi, allarghiamo i passaggi al limite dell’umano arrivando alle sale del fondo e ritrovando i segni delle risalite e dei lavori di quasi venticinque anni fa. Constatiamo la presenza di una forte corrente d’aria e così iniziamo dove gli altri avevano abbandonato. Con una interminabile serie di uscite, armati di trapano e accenditore e con il sogno di scoprire nuovi ambienti è iniziata la terza vita della Spurga del Barbeta.
Viene così rifatto il rilievo come lo vediamo nella figura sotto e la grotta ha cambiato totalmente aspetto.
Ultimo rilievo della Spurga del Barbeta
La profondità della grotta è adesso di 29 metri , mentre lo sviluppo ha superato di poco i 100 metri.
Un meandro stretto e basso con direzione Nord-Est sembra dirigersi verso le zone della Pisatela e chissà che non si entri veramente nel fantomatico Sistema del Barbarana così tanto desiderato negli anni ’90…
Matteo