Risalendo la Valsugana, poco prima di Cismon del Grappa, si notano sulla destra (sinistra idrografica) diverse valli più o meno chiuse e misteriose, che scendono dal massiccio del Monte Grappa. Quante volte passando in auto le abbiamo guardate e ci siamo chiesti cosa mai celassero al loro interno. Ma tra tutte , quella che a me ha sempre incuriosito di più è la Val dei ponti, con quella alta parete/cascata incisa da due lunghe strisce d’acqua di colore nero. Passando in auto è difficile quantificarne l’altezza e le cartine geografiche non aiutano allo scopo. L’unica soluzione è andare a vedere da vicino dislivelli e difficoltà e poi decidere se vale la pena infilarcisi dentro.
foto 1 – La Val dei ponti con le evidenti strisce nere della cascata.
A sinistra della Val dei ponti scende la Val Nassa ( sarà mai stata scesa? ) e proprio in mezzo tra le due, sale un ardito sentiero ( CAI n°29) costruito durante la Prima Guerra Mondiale e che da Cismon ( quota 201 m.s.l.m.) porta alla località Magnola sul Monte Grappa (quota 1210 m.s.l.m.). Dopo una prima ricognizione salendo lungo il sentiero, si capisce che arrivare alla partenza della cascata non è poi così impossibile. Circa 2-3 ore di salita per sentiero di cengia , con scalini scavati nella roccia e alcune catene ad assicurare il passo nei passaggi più impegnativi. Arrivati su una forcella al fianco di una evidente guglia, si può già vedere la val dei ponti lì sotto e tutto il mistero che può nascondere. Il giovedì successivo, in sede a Malo, riporto la fattibilità dell’impresa e con mia sorpresa riusciamo ad organizzare la discesa per domenica 30 Aprile 2023. Partono così i preparativi del materiale. Quanto sarà alta la cascata? Quante corde portiamo via? e sotto la cascata troveremo ambienti da forra ? Servirà la muta?
Le settimane successive saranno un continuo pensare a cosa portare, al peso degli zaini, a quante persone saremo, a come dividerci i compiti e i pesi, ai tempi di percorrenza .
foto 2 – Il grande salto della Val dei ponti.
Dal sopralluogo fatto e dai dati in nostro possesso , stimiamo che l’altezza dovrebbe essere di circa 150 metri, ma il dislivello complessivo della forra sembra di circa 600 metri. Pensieri e paure si accavallano in giorni carichi di ansia e aspettativa.
Domenica 30 Aprile 2023, la giornata si presenta grigia con possibilità di piogge sparse, ma partiamo lo stesso . Al bar Val goccia ci troviamo in 5 ; io, Alberto “sid” , Lisa, Andrea “”ici” e Andrea “piombo”. Sono le 7 del mattino e dopo aver discusso degli ultimi preparativi decidiamo di lasciare un’auto giù e salire a Magnola con una seconda auto. Un sistema scomodo, ma molto pratico per evitare di portare in spalla e per 800 metri di dislivello un peso eccessivo.
Arrivati nella amena località del Grappa ci prepariamo e preso il sentiero CAI n° 29 bis scendiamo verso la partenza dell’avventura. In nemmeno 30 minuti siamo alla partenza e fatta una sosta su un albero cominciamo a scendere prima per ripido pendio nel bosco e poi con un salto strapiombante di circa 25 metri. Nel giro di un’ora siamo tutti dentro la valle ed ora si fa sul serio!
foto 3 – La partenza del primo salto.
foto 4 – Alla base del primo salto .
Il solco principale continua per un centinaio di metri in discesa e poi , aldilà di uno sbarramento di tronchi che sembra fatto apposta, precipita con un salto in un catino di roccia spettacolare .
foto 5 – Lo sbarramento di tronchi e poi il vuoto.
Troviamo una via più comoda, ma che si rileverà più umida, sulla sinistra , in un solco parallelo percorso da un ruscelletto d’acqua. Attrezzata la partenza su faggio scendiamo, prima per gradini rocciosi e poi dove il baratro sprofonda all’inverosimile lungo la parete . Attrezziamo la via con partenze doppie e con calma , stando molto attenti a non commettere imprudenze , scendiamo la grande cascata.
foto 6 – I primi gradini iniziali.
foto 7 – Il grande salto della Val dei ponti.
Dopo la prima calata su albero di circa 30-40 metri , piantiamo due fix e attrezziamo una seconda calata di 100 metri esatti e con un’altra sosta doppia l’ultimo tiro di altri 100 metri. Alla fine il salto con le due strisce nere , da tanto tempo osservato/ inseguito/sognato lungo la statale della Valsugana , si rivelerà di circa 250 metri.
foto 8 – L’ultimo tiro di 100 metri.
Quando, dopo circa 3-4 ore, ci ritroviamo tutti alla base del grande salto, l’entusiasmo è alle stelle e i timori e le paure svaniscono in urla di felicità.
foto 9 – Fatta!
Cominciamo a scendere chiedendoci cosa ci aspetterà. Se il salto dalla strada era evidente , il resto della valle è a noi ignoto , nascosto come è da alte pareti rocciose che ne occludono la vista dal fondo valle.
Scendiamo per sassi e gradini di roccia , tra alberi e arbusti aspettandoci da un momento all’altro qualche sorpresa e dopo circa 200 metri di dislivello troviamo un primo saltino con a fianco una piccola cascatella. Armiamo su albero e scesi circa 10 metri ci ritroviamo su una cengia erbosa sopra un salto di 50 metri circa. Altro armo su albero e scendiamo trovandoci all’interno di una piccola forra percorsa dall’acqua.
foto 10 – La cengia erbosa del penultimo salto.
Arriviamo così alla partenza dell’ultimo salto, la cascata della val dei ponti, che troviamo già attrezzato con due spit e un cordino , forse da scaltori di ghiaccio.
foto 11 – La cascata della Val dei ponti, ultimo salto della nostra avventura.
foto 12 – La strada battuta è la fine dell’avventura.
Seguiamo il sentiero tracciato e ci concediamo l’ultima foto di gruppo sul greto della valle. La fame è tanta , ma la soddisfazione di aver compiuto qualcosa di unico è superiore.
foto 13 – I partecipanti affamati e soddisfatti.
Qui sotto alcune informazioni tecniche:
valle : Val dei ponti
località di partenza: Magnola ( Monte Grappa)
località di arrivo : Cismon del Grappa ( Canal del Brenta- Valsugana)
dislivello complessivo : ca. 1000 metri
dislivello valle/forra : ca. 600 metri
I° salto : ca. 40 metri
II° salto ca. 250 metri
III° salto : ca. 10 metri
IV salto: ca. 50 metri
V° salto : ca. 30 metri
Matteo