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Gruppo Speleologi Malo

da Forlì al Degobar

1 Dicembre 2014
Vi riassumo brevemente l’uscita di ieri al Degobar proposta dallo Speleo Club Forlì.
Previo accordo con Lillo, ci troviamo al cimitero di Caltrano alle 8 io, Ester e Lillo; pochi minuti dopo arrivano loro, puntualissimi, in macchina dalle 5!
Sono in sette, un bel gruppo misto dai 18 anni in sù.
Subito ci rendiamo conto che l’obiettivo prefissato dei -270 sarà difficile da raggiungere, siamo in tanti e il tempo stringe; ma l’entusiasmo non manca e si va.
Dopo la tappa obbligatoria per la colazione recuperiamo altri due del loro gruppo a Gallio, arrivati il giorno prima, e siamo in 12!
La fortuna è dalla nostra parte; non piove e di neve nemmeno l’ombra. Ci cambiano davanti al rifugio di campo muletto.
Alle 10.30 siamo tutti pronti ad entrare; la progressione procede fluida, la grotta è un pò più bagnata rispetto al mese scorso, i forlivesi non sono abituati a queste temperature! (circa 6°)
In men che non si dica arriviamo al bivacco, scatta l’ora del te (aromatizzato al rum) e una buona dose di cazzate in salsa emiliana. Di comune accordo decidiamo che per oggi può bastare, ultimo sforzo fino alla saletta di Yoda per i fan di Star Wars…e via che si sale!
Stavolta mi sento un più sicura sugli attrezzi e mi godo di più la grotta, fino all’ultimo pozzo armato doppio da Lillo per velocizzare l’uscita. Alle 18 siamo tutti fuori, piove ma poco… Frigo e Paolo???? boh!
Dopo esserci cambiati nella legnaia del rifugio decidiamo che pizza e birra non ce le toglie nessuno… addirittura insistono per pagarci il conto..troppo gentili!
Soddisfatti per la giornata trascorsa insieme ci salutiamo con la speranza di ricambiate la visita al più presto.
Lisa
Bivacco Frigo 17
Bivacco Frigo 17
I gitanti aal'ingresso
I gitanti all’ingresso
Theino?
Theino?

DUBITO ERGO SUM

La visita al sifone, nella parte più profonda del Buso della Vecia, in alta Valle Faeda sopra Priabona, da quasi un anno dalla sua scoperta non ha mai dato speranza di vedere l’abbassarsi il livello dell’acqua.

Questo è il punto più profondo della grotta (-184 m.) ed anche il limite proibito, per il momento. Ma se aldilà del sifone d’acqua ci fossero altri cunicoli, meandri o enormi sale, l’homus speleo si adopererebbe per superare questo limite.
Il dubbio nutre la curiosità e la voglia di “andare oltre”, così in giugno siamo andati io ed Ester a fare delle riprese, montando una videocamera in un bastoncino telescopico per poter vedere cosa ci fosse al di là.
Immergendosi in questa pozzanghera ed infilando bene il braccio siamo riusciti a far riemergere dall’altra parte della roccia la video camera, la quale ha ripreso una parte asciutta e dei possibili cunicoli di proseguimento. Filmando però solo la roccia, senza avere dei punti di riferimento conosciuti, come ad esempio la presenza di uno speleo che ne determina le dimensioni, è difficile, anzi è impossibile capire quali siano le dimensioni dei cunicoli. Potrebbero essere buchi di 10 centimetri come di qualche metro.
La speranza si accende, ma permane un forte dubbio sulle dimensioni di possibili proseguimenti oltre un sifone d’acqua. È chiaro che serve l’occhio umano per poter osservare cosa ci sia al di la e quindi occorrerebbe passare fisicamente il sifone.
Varrebbe la pena di coinvolgere uno speleosub … o forse no.
Immaginare di trovarne uno disponibile, portarsi tutta l’attrezzatura in fondo e attraverso il Meandro del Giaguaro Smacchiato (tra l’altro con Ester si vuol proporre di cambiare il nome in ”Meandro Dea Bestema” perché in quel luogo escono tutte le parole mai dette in superficie!) per due metri scarsi d’immersione e magari trovarsi un passaggio di 10 centimetri … forse no.
Infatti dopo sei mesi di pensieri notturni su come poter fare questo passaggio “al naturale”, mercoledì 3 dicembre decidiamo con Ester di raggiungere il fondo dare un’occhiata al ramo attivo e provare il passaggio del sifone in apnea, consapevoli del fatto che se non si trova uno sbocco sufficientemente largo per infilare la testa e respirare aria, bisogna tornarsene indietro sempre in apnea. Non sono Umberto Pelizzari che fa apnee statiche da 7 minuti, ma un po’ me la cavo anch’io. Il fondo del laghetto di Castel di Godego a -32 metri l’ho toccato e sono anche tornato in superficie senza respirare, vuoi vedere che 2 metri non riesco a farli?
… è arrivato il momento… mi posto in acqua, indosso la muta intera, maschera e boccaglio, abbiamo ancorato una corda ad un sasso la quale passa in un moschettone che messo in vita, Ester è li vicino che filma con la sua GoPro.

entrata nel sifone

entro nel sifone.

Quel momento lo immaginavo da molto tempo, ma c’è una piccola diversità: l’acqua marrone. Nelle prime uscite al sifone nei mesi precedenti, l’acqua era cristallina, mentre ora, dopo avere fatto dei piccoli lavori di scavo sul fango a monte del sifone, l’acqua in un batter d’occhio s’intorpidisce e lascia una visibilità pari a zero.
… respiro, mi rilasso, respiro a fondo e lo trattengo e con calma vado sotto, infilandomi con i piedi … vedo l’acqua marrone chiaro, mi spingo ancora più sotto, l’acqua comincia a diventare sempre più marrone scuro e fredda in faccia. I piedi tendono a riemergere per l’effetto galleggiamento della muta e dei calzari, mi riassetto, aumenta la luminosità nell’acqua e riemergo. Sono fuori dall’acqua con la testa, mi guardo attorno e quindi tolgo il boccaglio e respiro. Fa un po’ impressione essere sbucati in questa campana d’aria alta 30-40 centimetri, larga circa un metro e profonda il doppio, completamente isolati dal mondo, nettamente separati.

oltre il sifone

dentro la campana d’aria

Il mio respiro è amplificato, probabilmente dall’effetto della campana, non sono abituato a sentirlo così. Dalle spalle in giù sono immerso in acqua marrone e non vedo, ovviamente cosa ci sia sotto. Mi distolgo da me e prendo consapevolezza che la Vecia finisce li!
Peccato, ma almeno abbiamo chiarito un dubbio.
Mi preparo per il ritorno, mi immergo e riemergo dall’altra parte, dando la notizia ad Ester. Visto l’esito decidiamo di filmare direttamente l’oltresifone con una videocamera in mano e la GoPro sul casco e quindi ripetiamo tutte le operazioni.

uscita dal sifone

esco dal sifone.
Soddisfatti delle certezze acquisite risaliamo la Vecia con un fardello non poco pesante (mute bagnate, piombi, attrezzatura varia) e concludiamo l’uscita dopo 6 ore di grotta.

Foto

io e Ester.

Nello scrivere questa esperienza e recuperare le date, sono andato a rivedere le riprese fatte con la telecamera a giugno e guardando i video … SORPRESA … le immagini non corrispondo a quello che ho visto l’ultima volta … vuoi vedere che il sifone ha più sbocchi? DUBITO ERGO SUM! Mi sa che bisogna ritornare a chiarire altri dubbi.
Ps: per quanto riguarda il ramo attivo che nel fondo riempie il sifone, lo abbiamo percorso circa una quarantina di metri strisciando su un copioso rivolo di acqua (i giorni precedenti le piogge erano state abbondanti). Gli ultimi 4-5 metri ci siamo infilati con i piedi e su un fianco, stesi nel suolo, con 10-15 centimetri di acqua sul fondo. Non vedendo quando terminava questa “sofferenza” (in qualche punto il 41 di piede in orizzontale si incastrava), abbiamo abbandonato la prosecuzione. Se qualcuno fosse ispirato possiamo pensare ad una nuova visita.

Marce

Ancora 27° Corso: I Magnifici Sette!

Pubblico a posteriori un piccolo resoconto di questo magnifico corso, tratto dai messaggi girati nella nostra lista interna.

Lillo

 

Lunedì 20 Ottobre 2014

 

Ciao Amici e benvenuti ai corsisti del 27° Corso!

Chiamati anche i “Magnifici 7” sono: Mattia Carollo, Riccardo Zanella, Virginia De Gregorio, Valentino De Zen, Giorgio Farina, Lisa Buzzaccaro e Chiara Miotto.

Cominciato mercoledì 8 ottobre con la presentazione del gruppo e del corso, abbiamo poi affrontato gli argomenti di tecniche di base, equipaggiamento personale e di gruppo.

Sia sabato 11 che domenica 12 siamo stati in palestra, prima a Valstagna e poi a Cereda i nostri baldi si sono “impegnati” nella difficile arte del camminare sulle corde.

Mercoledì 15 ospiti di Biosfera a Monte di Malo, il prof. dott. ing. Luca Gelain ci ha parlato di Geologia, Carsismo, Speleogenesi e Speleopoiesi. A seguire siamo andati tutti al Buso della Rana a “toccar con mano” ciò che è stato teorizzato in aula.

Domenica è stata la volta del nostro abisso Degobar dove tutti sono arrivati a sala Frigo 17, soprattutto grazie anche ai bravissimi Istruttori. Per l’occasione c’era anche il famoso fotografo di National Geographic Stefano Costalunga che tra uno scatto e l’altro ha fatto anche il disarmo della grotta.

Ieri sera Matteo ha tentato di addormentare i nostri baldi, con Tecnica e Materiali Speleo-Aplinistici, senza però tuttavia riuscirci.

Domenica ci avventureremo all’abisso Spaurasso a Cima Grappa visto che domenica scorsa tutti quanti all’uscita della grotta hanno detto:” tutto qua?”…

L’appuntamento è alle 7 a Malo e alle 7.30 alla rotatoria di Breganze.

La prossima lezione teorica sarà martedì prossimo e non mercoledì perché il supplente del geografo Paolo, impossibilitato per cause di forza maggiore, può solo quella sera. Mi raccomando puntuali alle 20.30!

Per quanto riguarda l’ultima uscita pratica, c’è l’intenzione di andare all’abisso Aladino in Val Daone (TN) approfittando della grotta armata dagli amici bresciani e anche dal fatto che non ha ancora nevicato visto che l’ingresso è a quasi 2000 metri. Partiremo il sabato mattina e si tornerà la domenica pomeriggio presto… Si arriverà con le auto fino a malga Nova e poi a piedi per circa un’ora fino a malga Casinei, vicino all’omonimo lago e proprio vicina all’ingresso della grotta.  In tarda mattinata entreremo a visitare questa “perla di marmo” incastonata nel granito dell’Adamello e poi all’uscita tutti in malga a festeggiare! Cercansi volenterosi collaboratori per la parte logistica…

Bivaccheremo in malga con sacco a pelo e materassino e poi la domenica mattina si farà rientro verso casa.

Sono aperte le iscrizioni!

Lillo

 

 

 

Lunedì 27 Ottobre 2014

Ciao Amici,

come anticipato, ieri è sta la volta dell’abisso Spaurasso a Cima Grappa.

Dopo un paio di defezioni annunciate, e qualcuno smarrito tra l’ora solare e l’ora legale siamo partiti alle 7 da Malo alla volta di Cima Grappa.

Al solito posto a Breganze abbiamo raccolto in maranesi del clan Mc Maran e un Thienese dal nome da Far West.

Come in ogni piano ben organizzato che si rispetti, riusciamo persino a non fermarci allo stesso posto per la colazione: chi a Romano d’Ezzelino, chi a Campo Solagna, riusciamo comunque a tener fede al rito italianissimo del “capucin e brioss”.

Complice un cielo terso, e per qualcuno anche quarto (vero Lucio?), riusciamo perfino a scorgere il luccichio lagunare all’orizzonte salendo gli ultimi tornanti del Grappa.

Siamo i primi a parcheggiare sotto al grande Sacello Ossario, uno dei quattro simboli presenti sulla bandiera provinciale. Tute, imbrachi, corde, caschetti, libagioni varie e pronti, prendiamo la stradina sterrata alla volta dell’ingresso dell’abisso con l’orizzonte prepotentemente occupato dalle magnifiche dolomiti. Dopo esserci stati più volte, riusciamo anche a mancare il buso d’ingresso e a improvvisare subito la classica spleomandria multicolore e  scomposta, che girando a caso su e giù per i pascoli erbosi riesce a rovinare la placida colazione di un branco di oltre dieci camosci che se la danno a gambe levate.

Finalmente ce la facciamo e armato il P8 d’ingresso, ci inoltriamo in fila indiana nel meandro della Lunga Via del Silenzio e dopo aver superato Il Forno, la parte più stretta del meandro, siamo al P35 chiamato Uh Pozzo.

La squadra armo-disarmo-fotografia-logistica-test materiali, composta dal sottoscritto, Ester e Frigo stende le due campate e dal via alla discesa. Mettiamo la seconda linea del P44 El Sigon e siamo subito sul P70 Tremon de Ciape che troviamo già armato in doppia corda. Alla base ci infiliamo nel P15 Idropulitrice che troviamo meno bagnata del solito e ci affacciamo sul P170 Alessandro: una campata è già attrezzata, basterà mettere la seconda. Dopo circa 30 metri troviamo già stesa anche la seconda via; abbandoniamo al fraz la restante corda da 9 (giuro me l’hanno venduta per 9!) e finiamo la discesa sulla 10.5 degli amici Bassanesi fino alla “cengiona” che separa le due grandi verticali di questo pozzone a 100 metri dal fondo. Oggi ci fermiamo qui! Scendono tutti e tra un tè multigusto, pizza del giorno prima, cioccolato e cappelletti in brodo ci concediamo il meritato rancio.

Bene adesso arriva il bello: a due a due comincia la salita sulle corde dondolanti. Pian pianin, senza far fadiga e stando tenti ae machine come dixeva Tony, usciamo tutti dalle verticali in men che non si dica. Pensate che qualcuno da quanta forza ci ha messo è riuscito a cavare anche uno Spit in testa a El Sigon, come avrà fatto non si sà… (per i dettagli, teorie varie, “brain storming sfrenato” l’appuntamento è giovedì in sede dopo le 23).

Alle 19.30 anche l’ultimo elemento della squadra multitasking esce chiudendo l’hashtag (cancelletto) d’ingresso. Qualcuno propone che questo manufatto venga donato al Museo dei Cancelli ma ne parliamo sempre giovedì, dopo le 23.

Arriviamo al rifugio Città di Bassano che stanno chiudendo il bar:  solo un paio di birre veloci al banco ma riusciamo poi a farci aprire solo per noi la Sala al Sacco.

Dagli zaini salta fuori pan, soppressa, crostata buonissima fatta in casa, valpolicella e ChocoLove e sparando le ultime sul “Galateo del pompino: ovvero 10 regole per per goderne al meglio” argomento principale di tutta la giornata, si chiude anche le seconda uscita in grotta del 27° corso.

Grazie ancora a tutti per la magnifica giornata.

Lillo

 

 

Lunedi 3 Novembre 2014

 

Grazie Gian, ma “chi xei i migliori?” l’ho presa in prestito dal CEO della Sbrasa Corporation, non è farina del mio sacco..

Ebbene si, oramai il 27 corso volge al termine.

Con l’uscita dello scorso week-end abbiamo assaporato ed esplorato ancora un po’ di Speleologia, di GSM e di Speleologi.

Vi raccontò un po’ com’è andata…

Partiti sabato mattina alle 6 da Malo e raccattato gli ultimi a Torrebelvicino, dirigiamo alla volta di Storo (TN), dove quattro amici bresciani ci aspettavano per accompagnarci a scoprire le meraviglie di Aladino e l’atmosfera di malga Casinei.

Sosta per la colazione a Riva del Garda dove un luccicante lago increspato dal Pelèr, era già terreno di gioco per i mattinieri surfisti. Poi via attraverso la val di Ledro accumulando la nostra canonica mezzora di ritardo.

Col solito tira e molla di auto tra chi è davanti e chi dietro, con gli amici lombardi arriviamo a Daone, dove al bar Centrale ci aspettano i permessi di transito per le auto per percorrere i sei chilometri di sterrato che vanno da Vert a Malga Nova. Ne approfittiamo anche per un buon bianco, non si sa mai, visto l’inusuale giorno di Ognissanti mitigato da un prepotente sole, ci potrebbe essere ancora qualche vipera in giro.

A Pracul vicino al nuovo Boulder Park di Plana, abbandoniamo le auto sprovviste si permesso e saliamo tra boschi e fienili fino a malga Nova. Caricati come muli, (..speriamo che non vada avanzato niente di tutto sto ben di Dio..)  saliamo i ripidi tornanti del sentiero fino al passo di Bocca Frontale dove lo sguardo può spaziare dallo scoglio di Boazzo, alla cima dell’Adamello e al Carè Alto. Attraversando poi i ripidi pendii erbosi siamo alla volta di Cainei di Nova a 1959 mt.

Tra un cosa è l’altra riusciamo ad entrare in Aladino non prima delle 13.30. In sedici ci inabissiamo, mentre ai restanti otto il compito di rendere ospitale il rifugio e di preparare le cibarie varie.

In testa i locals Silvio, Benjy e Fallo, a seguire gli istruttori maladensi alternati agli allievi. Scendiamo i cunicoli e i pozzetti di questa “perla di marmo” persa nel mare di granito tra sguardi di stupore tanto e bella e bianca sta forra ipogea.

Un po’ prima del P9 Armato Strano, Virginia decide di uscire per un ginocchio dolorante accompagnata da Ester e Marcellino.

Per i restanti la discesa continua: P15 Punk, P35 Sudtirolen-Pozpartime e la Galleria del Presagio fino al P15 Potaladino, testimone di ardite arrampicate. E poi avanti per la forra fino al P28 Babilonia  e ancora per il Grande Goi fino a sala Alì Babà a quasi – 300 dove ci fermiamo a mangiare. Mentre il gruppo comincia la risalita, in sei, tra cui 2 allievi decidiamo di proseguire per il fondo: da qui in tre quarti d’ora “corriamo “ per gli Scivoli Magici, attraverso le gallerie fino a La Marenda, passando con delicatezza “basso-inguinale” sopra l’affilata lama de L’affettatrice, fino allo scivolo fangoso che butta dentro al sifone Smeraldo a quota -348.

Foto di rito e poi si sale. Di nuovo sosta fino a sala Alì Babà per una buona crema di porcini,  poi su pian piano verso l’uscita. Poco prima di mezzanotte siamo tutti fuori!

Quello che poi è successo dentro alla “malga” Casinei perfettamente preparata da un nucleo logistico senza pari, ometterò di raccontarlo nei dettagli: fatto sta che tra salsicce (o alla bresciana salamine), spiedo e polenta onta di Levà, vino, prugna, vino, grappa, vino, Parapampoli, vino, il tutto condito da canti perfettamente diretti da Benjy abbiamo aspettato l’alba.

Grazie veramente a tutti quelli che hanno reso possibile questo fantastica avventura!!

Partecipanti: Marcellino, Sid, Matteo, Zio Zeb, Ester, Gian, Lillo, Susanna, Zoe, Matilde, Massimo Zattra (il grande), Frigo, Riccardo, Mattia, Giorgio, Virginia, Chiara, Valerio, Massimo Zattra (maestromassimo), Dario e i bresciani Silvio , Elisa, Benjy e Fallo.

Lillo

 

Un grazie di cuore a tutti per il bel weekend (impegnativo) che mi avete fatto trascorrere!!

In particolare ringrazio tutti gli istruttori che mi hanno accompagnata e aiutata in queste gite: Zio Zeb e la sua forza che più di una volta mi hanno fatta sentire leggera come una piuma, Sid, Lillo, Matteo, Marcello, Massimo, Ester, Gian (e i calsetti bianchi), Tullio, Frigo e le sue troiate, Lucio…e chi ho dimenticato.. ringrazio i miei compagni di corso: Lisa, Virginia, Giorgio, Mattia, Riccardo e Valentino! Ringrazio ancora il chocolove, i cappelletti, la pizza di Giorgio, i pipistrelli, i miei pruriti, quello che resta in grotta, il bresciano che ha parlato tutta notte (è finito il vino per chi non lo sapesse!!!) il fuoco, il fumo, gli occhi rossi, il minestrone della Carolina, i canti e, non ultimo, tutto il logistico senza il quale sarei morta di fame e freddo!!

Grazie grazie grazie!!

 

Chiara

 

É stato un bel corso…voi per il GSM resterete sempre i magnifici 7…ci siamo divertiti tutti quanti…speriamo che con la fine del corso non abbiamo finito anche di vederci…il giovedí sera noi siamo sempre lá in sede…c’é tanta attivitá da fare…e il gruppo ha bisogno anche di voi…se avete tempo da dedicargli…siamo un bel gruppo di amici…e quest’anno ne abbiamo conosciuti altri 7  tutti validi e con grandi potenzialitá…che dire…ci vediamo mercoledí per l’ultima lezione teorica…e come dixe Lillo…CHI XEI I MIGLIORIIII…

 

Gian

 

Buonasera a tutti,

volevo intanto ringraziare tutti quanti per le bellissime esperienze che abbiamo vissuto assieme, i bellissimi posti e i momenti indimenticabili.

Grazie infinite a Lillo per la sua organizzazione, con la mitica family.

Grazie a Matteo, il boss di turno.

Grazie a Sid per tutte le cose che mi ha insegnato.

Grazie a Frigo per le sue freddure, e i suoi scoppi d’ironia.

Grazie a Costa per la sua burberità.

Grazie all’altro non so per cosa.

Grazie a Ester per le sue risate e le foto meravigliose.

Grazie a Gian con il quale facciamo una confusione Gian – Zan.

Grazie a Dario per l’ultima uscita, e avermi tolto il bicchiere.

Grazie a Zio Zeb (?) per le sue infinite saggezze.

Grazie a Massimo , anche se mi dovrà raccontare un po’ di storielle su mia madre, tanto per ricattarla un po’

E ora i fantastici sette!!! (Giusto Lillo?)

Ovviamente grazie al ciaccolone Giorgio.

Grazie a Mattia e al suo iPhone 6, da notare.

Grazie al supporto morale di Lisa Buzzaccaro (cognome giusto, merito un premio).

Grazie a quel mato del Valentino che fa concorrenza con le torte.

Grazie a Virginia e al suo mitico boy che mi sembrava Gimly del Signore degli Anelli, è diventato il mio idolo.

Grazie anche all’ultima ma non meno importante Chiara e all’altro tipo che aspe’…. era il secondo Massimo?!?

E ovviamente grazie a me e alle mie cretinate.

 

Riccardo

 

E grazie a te Riccardo! che ci risollevi con amaretti e cioccolata, anche se ci riproponi film assurdi e barzellette terribili dopo solo 1\2 pinta ti vogliamo bene 😀 grazie  😀

 

Virginia

 

Over the top
Over the top
Ropes
Ropes
Palestra Cereda
Palestra Cereda
Che sagoma!
Che sagoma!
Carsismo in Rana
Carsismo in Rana
Palestra
Palestra Cereda
Cereda
Cereda
Supporto logistico
Supporto logistico
Blocco
Blocco
Post palestra
Post palestra
Sempre Rana
Sempre Rana
Attenzione!
Attenzione!
Provata anche la Floresceina
Provata anche la Floresceina
Rana
Il nostro professor Luca
Geologia in Rana
Geologia o Carsismo??
Attenzione
Attenzione
I più giovani
I più giovani
Prugnetta?
Prugnetta?
Bivacco Frigo 17
Bivacco Frigo 17
Bivacco Sala Frigo
Bivacco Sala Frigo
Degobar
Degobar
Degobar
Degobar
Il pasticcere
Il pasticcere
Il pasticcere 2
Il pasticcere 2
Varda che roba!
Varda che roba!
Degobar
Post Degobar
P??
P ??? Complesso Aladino
Uncle Zeb
Uncle Zeb -Aladino-
Lo scout
Lo scout a Casinei
Massimo (il grande)
Massimo (il grande)
I duri
I duri
Fogolare
Fogolare a Casinei
Sifone Smeraldo
Sifone Smeraldo
Se lo sapevo non avrei venuto
Se lo sapevo non avrei venuto
Riccardo il pasticcere
Riccardo
Sala Alì Babà
Sala Alì Babà
Risvegli
Risvegli
Fuoco alle polveri
Fuoco alle polveri
Discese di marmo
Discese di marmo
I boscaioli
I boscaioli
Gato Magnào
Gato Magnào
Malga Nova
Malga Nova
Gli ultimi
Gli ultimi
Silvio
Silvio
Casinei
Varda che posto! Malga Casinei.
Ma chi me l'ha fatto fare
Ma chi me l’ha fatto fare?
Supporto logistico
Supporto logistico
Chi xei i migliori?
Chi xei i migliori?
Il giorno dei morti
Il giorno dei morti
Gavìo visto che sega
Gavìo visto che sega
Virginia
Virginia
Il nucleo logistico
Il nucleo logistico
Cima Adamello
Cima Adamello
Boh....
Boh….
Lago Casinei 2059
Lago Casinei 2059
The day after
The day after
La cambusa
La cambusa
Cappelletti allo Spaurasso
Cappelletti allo Spaurasso
Ashtag
Ashtag ###
Cielo terso
Cielo terso
Monte Grappa
Cielo quarto
Verso l'ingresso
Verso l’ingresso
Cima Grappa
Cima Grappa
Cielo terso
Cielo quinto
New bag!
New bag!
Ingresso Spaurasso
Ingresso Spaurasso
- 280 Spaurasso
– 280 Spaurasso
Chocolove
Chocolove