Uscita del Phototeam alla Spaluga di Lusiana già bella pronta ed armata dalla squadra entrata il giorno prima. Il primo salto è uno di quelli che fanno stringere per bene le chiappette in quanto la scaga di un tiro così lungo a cielo aperto, e con scalino d’ingresso a 90° poi, E’ TANTA !
Avete provato a distendervi e guardare giù? Ecco cosa si vede: Arriviamo al terrazzino intemedio a facciamo qualche altro scatto in questo ambiente bello e suggestivo. Faccio scendere gli illuminatori nel salone sottostante. Che sia grande lo capisci dal nero assoluto di fronte a te, ma senza luci sul fondo non ti rendi assolutamente conto delle sue reali dimensioni. LUCI ! E’ gigantesco! Gli speleologi non si vedono neanche. si capisce dove sono solo dalla posizione delle luci.
Atterriamo in mezzo a carogne puzzolenti di camosci, cani, vacche, … bleah! … e cambiamo inquadratura andando a posizionarmi sul fondo del salone. La luce che entra dall’ingresso è favolosa; faccio salire in corda Alberto per dare le giuste proporzioni ed illuminare la parte alta del pozzo sotto la finestra; Massi fa luce sotto la corda mentre Simona e Donato illuminano le pareti laterali della caverna: BOIA CAN! Finalmente qualcuno che ha fotografato questa splendida sala in tutta la sua estrema bellezza!!! Ringraziamo Mr Canon per averci messo a disposizione l’obbiettivo 10-22mm!
Bòn! E’ ora di risalire e godere del pozzo dal basso: San
Venerdì sera io, Simona, Damiano, Donato e Alberto Rossetto siamo andati alla frana in zona peep per documentare fotograficamente i lavori di scavo e, diciamoci la verità, con la speranza di poter riuscire a risalire quei due-tre metri di vuoto lasciati lì dall’ultima volta. Appena arrivati la Simona si è subito fiondata sul fronte di frana per verificare la sitazione. Speravamo che le recenti piogge avessero smosso un po’ la base friabile e fatto cadere l’enorme macigno che incombeva sulle teste. E’ venuto giù il finimondo !!!!
La parte bassa terricciosa ha ceduto ed ha fatto crollare grandi macigni misti a paltanaccio ritappando quasi tutto di nuovo. Il tubo di scavo, lasciato lì l’ultima volta ha fatto da contenimento impedendo che la frana invadesse di nuovo la galleria.
Terminati gli scatti ci siamo messi a liberare il nuovo crollo constatando che il tubo, messo così, funziona molto bene perchè impedisce ai sassi che cadono di rotolare giù salvaguardando chi si trova in prima linea. Beh, molti hanno sentito parlare dei famosi “sassi che rotolano” (rolling stones) …. QUESTA VOLTA SEBRAVA DI SENTIRE UN TEMPORALE !!! Il rombo dei rotolamenti era talmente frequente e prolungato da sembrare di udire dei tuoni. Impressionante … chissà cosa c’è la dietro … una sala o è solo il rumore di una frana gigantesca senza fine? Eppure a volte era chiaro che le pietre rotolavano su una superficie libera … boh?!
Abbiamo lavorato per due ore tornando ad intravedere quel vuoto verso l’alto visto l’altra volta. Toccherà forse ai prossimi la risalita? Stillicidio superiore alle altre volte e quindi fango a go-go.
L’aria in frana era nettamemente inferiore, quindi tutta quella che si sente in zona “masiera” se ne va da qualche altra parte. E’ stato risalito quel caminetto prima di abbassarsi nella galleria che conduce alla frana?
Ciao
San