Uscita fotografica a documentazione delle principali grotte venete. Con lo Spaurasso abbiamo coperto anche la zona del Monte Grappa di cui ci mancavano scatti recenti.
Non avevamo velleità profondistiche, dato che la nostra squadra fotografica è abituata a fare al massimo -150 di dislivello, ma questa volta ci siamo impegnati (anche in prospettiva di grotte future) e siamo scesi fino a -300!
Dopo il P8 d’ingresso, segue un lungo meandro che alterna esigue dimensioni con altre piuttosto ampie e con altre ancora allargate artificialmente (grazie GEO!), fino a quando …. “uh! posso!”, un bel P34 con sul fondo dei blocchi di roccia grandi come case che stanno in bilico non si sà come.
Questo lo abbiamo fotografato sia da sopra (dalla comoda cengia) che da sotto.
Segue il P40, frazionato, poco largo e bruttino; infotografabile.
Subito dopo siamo sul P70 “Tremòn de ciape” che dopo un tiro da 15m sprofonda nel vuoto con tiro unico fino al fondo. Questo lo abbiamo fotografato da sotto unendo una foto della zona bassa con una della zona alta.
Poi siamo scesi ancora nel meandro “Ki ruma kata posi” fino all’attacco del P68 “Pozzo Alessandro” che altro non è che una enorme diaclasi obliqua intervallata da una cengiona. Infatti, dall’attacco del pozzo si vedeva la luce della squadra esplorativa del GEO situata sul suo fondo 170m più in basso.
Dovevamo farci un’idea per tentare di fotografare tutto assieme questo pozzone: sarà dura!
Intanto questo il Pozzo Alessandro.
Fortunatamente i pozzi erano armati in doppia e quindi i tempi di risalita sono stati relativamente brevi e dopo 8 ore eravamo fuori.
Il GSM PhotoTeam di oggi: Sandro, Simona, Damiano, Donato, Alberto Rossetto.
Grazie agli amici del G.S. GEO di Bassano per averci fatto trovare armata tutta la grotta.
Tutte le foto fatte: clicca qui.
San