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Secondo weekend del Corso di Speleologia

Week-end intenso quello appena trascorso per allievi e istruttori del corso.
Tra venerdi sera e sabato mattina una squadra è andata  agli Albi di Mandrielle per  armare le doppie campate.
La fredda nebbia autunnale ha accolto gli allievi nel bosco di Mandrielle verso le 10, ma la paura e il terrore di scendere le corde li tenevano bene  riscaldati.


Dopo la vestizione con imbrago e ferramenta ogni istruttore con il suo allievo si è lanciato in un
estenuante sali e scendi fino al pomeriggio.
Alla fine della giornata tutti e 9 gli allievi erano fuori doloranti con crampi alle mani e alle gambe, ma felici.

E così per finire la giornata in bellezza siamo andati al Discount della Carne di Cesuna a mangiare salsicce e braciole. Tra un bicchiere di Raboso e uno di Merlot la serata cominciava a prendere
delle pieghe alquanto peccaminose e così ci siamo ritirati tutti nei propri  letti di casa a riposare le ossa.

Domenica mattina al suono delle doppiette ci siamo ritrovati per la prima uscita in grotta verticale.
Con qualche defezione di allievi e istruttori reduci da notti brave ci siamo infilati nel pertugio della Pisatela.
Discesa veloce lungo le corde  e giro fino alla F-Rana  finale con visita allo scavo.
Con molta calma, incremento dell’acido lattico nei muscoli degli allievi, siamo partiti con destinazione Ramo Giacobbi e uscita finale con il sole che scaldava e qualche cacciatore con il grilletto facile.
Bel week-end intenso, ma di grande soddisfazione.
Il Direttore del Corso: Matteo Scapin

foto di Sandro Sedran

“Incorniamoci 2010” – il tempo ha rovinato il campo all’Abisso del Corno

Si è concluso con un nulla di fatto il campo interno al Corno programmato per il week-end dell’Assunzione in cielo di Maria Vergine.
Nulla di fatto in grotta visto il tempo, ma sicuramente di sostanza per quanto fatto all’esterno.
Partiti dal cimitero di Caltrano venerdi 13, forse che fosse già scritto nel luogo e nella data l’esito della  spedizione, eravamo io, Lillo, Paolo, Lo zio e Sid.
Abbiamo risalito i tornanti del Costo fino al solito bar di Canove. Con la panza piena abbiamo imboccato la strada sterrata di Val Galmarara, ma appena superato il limite dell’asfalto uno scroscio d’acqua a catinelle ci ha fatto dirottare sulla prima macelleria dei dintorni. Riempita la borsetta di costine e polenta e luganeghe ci siamo infrattati al Bivacco 3 Fontane.
La mattinata è trascorsa tra una pulizia e l’altra a osservar il plumbeo ciel che dall’alto facea cader le gocce.
Dopo una esilarante partita a briscola ciacolona ci siamo convinti ad uscir e così con le armi in pugno,
cioè sega e menara, abbiamo creato la nuova Highway to Corno. E’ nata così una nuova arteria stradale
tra i mughi del Corno di Campo Bianco che porta direttamente all’ingresso.
Zuppi fino al midollo osseo e soddisfatti dell’impresa quasi simile  all’opera di Fitzcarraldo, siamo tornati al nostro caldo nido a gustarci le costine con la polentina. La serata è trascorsa in accesi dibattiti sulle prodezze musicali di Axl Rose piuttosto che Angus Young, tra un assolo di The Edge e uno di John Frusciante.
Riposti nel giaciglio i nostri corpi ci siamo alzati sabato mattina con il sole, ma oramai il Corno era acqua passata. Sistemato e pulito il bivacco ci siamo diretti versi la pianura salutando Pierga, Miguel, Alessandro e Elisa che nel frattempo erano venuti fin lassù.
Nulla quindi di fatto, ma forse chissà un giorno ce la faremo.
Matteo Scapin

Abisso del Corno – Il Bivacco Ayeye Brazo

Nome? Aye..
cosa dice? Ayeye..
Ma che razza di nome è Ayeye?.. e un cognome ce l’avrà pure un cognome.. o no?
Brazo..
Ayeye Brazo????

Ecco fatto .. il bivacco Ayeye Brazo ( battezzato in onore del mitico episodio  di Aldo Giovanni  e Giacomo ( ognuno ha la cultura che si merita)) è stato quasi terminato nell uscita di sabato al Corno del campo bianco. Siamo entrati alla mattina verso le 10 (con non pochi interrogativi su come sarebbe stato il ritorno da parte del sottoscritto dopo diverso tempo di  fannullagine accidiosa) .
Il Pierga  e Miguel si sono fiondati giù sistemando qualche armo  e rilevando, per recuperare alcuni sacchi di materiale da Sala delle bimbe ( -700 circa), mentre io, il Sid e Costa  avevamo il compito di installare il bivacco.
La grotta si presenta abbastanza asciutta e con moderata ventilazione.. il massimo .
Arrivati  alla base del pozzo Corno de bèco( -500 circa), ritroviamo la spianata dove allestire il bivacco.. tutti ce la ricordavamo più grande, ma visto che è l’unico posto accettabile fuori dall’ aria e asciutto, ci si adatta.
Cosi con paletti da tenda ancorati con fango e sassi e coperti con del leggero nylon da pittura , fissato con del nastro americano e fil de ferro, allestiamo il meglio che si può fare per creare un po’ di confort.
Con dell’altro telo, realizziamo un piccolo riparo fuori dalla tenda a mò di sala da pranzo.
Attualmente lo spazio interno è per 3 persone, resta da finire il pavimento, dove spianando con un levarino , si può recuperare un altro posto. Il tutto risulta  accogliente e abitabile( certo che con una mano di qualche dolce donzella .. un vaso di fiori, un soprammobile, un profumo per ambienti.. sarebbe un’altra cosa)
Nel pomeriggio ci raggiungono il Pierga e miguel con i materiali che serviranno per l’esplorazioni di queste zone ,che da quel che si è intravisto, potrebbero essere veramente importanti.
Un the di rito e si riparte per l’esterno.
Pierga e Miguel partono come razzi , mentre Sid vigila sui due vecchietti di cui uno avezzo a varie femate “ossigenatorie”. Durante una di questa Sid arrampica sulla finestra dell’attivo prima del pozzo Persego seco e si inoltra per un meandro per 50 metri fino ad una sala con camino e finestra in alto.
Usciamo (i vecchietti) verso le 11 un paio di ore dopo gli altri, rallentati da un forte dolore alla caviglia per una botta presa giù al bivacco (Paolo) e dolori post operazione alla spalla(Costa).. una pasta al 3 fontane, (con un barattolo di birra in 5) una birra a Cesuna e..buonanotte Corno.
Paolo