Abisso del Corno: nuovo fronte a -880

Aggiornamenti dall’esplorazione del 5-6 gennaio 2010.
Il giorno 5 gennaio verso le ore 10.30 tre speleologi vicentini, due del GSM e uno del Trevisiol, sono entrati all’Abisso del Corno di Campo Bianco con l’intenzione di rilevare la parte mancante appena scoperta (ai primi di dicembre) della grotta e di proseguire l’esplorazione. La notevole quantità d’acqua non ha permesso di proseguire il rilievo; si è quindi deciso di portare avanti la notevole quantità di materiale lasciato in Sala delle Bimbe (circa -700) e di proseguire per quanto possibile l’esplorazione. Oltre la seconda scritta “Lillo” lasciata durante l’esplorazione precedente si prosegue risalendo per circa 4 metri la galleria di crollo caratterizzata da un solco di erosione sul fondo menadriforme. Si avanza così sulla parte alta della galleria (larga 1,5 metri con continue variazioni di altezza) perdendo poco più di 5 metri di quota. Dopo 120 metri di sviluppo, si intercetta un pozzo di circa 60 metri di profondità, al di là del quale si intravvede la prosecuzione della galleria stavolta interrotta da blocchi di crollo. Il pozzo presenta un diametro al tetto di 5 – 6 metri e mantiene questa misura per pochi metri di profondità; man mano che si scende, tende ad allargarsi sempre di più assumento dimensioni enormi, superando addirittura il Salone delle Bimbe. A circa 20 metri dalla partenza, è visibile un piccolo fusoide parallelo che sembra chiudere. Alla base del Salone ci sono numerosi blocchi di crollo di dimensioni notevoli.. Qui, l’altimetro misura 880 metri di profondità. Dopo un’ora di ricerca di eventuali passaggi in frana, si è deciso di interrompere l’esplorazione e risalire in superficie. Personalmente, sicuramente vale la pena traversare la parte alta del pozzo per cercare l’eventuale prosecuzione della galleria; inoltre occhi diversi potrebbero trovare eventuali passaggi in frana alla base del 60; infine anche uno sguardo al fusoide parallelo potrebbe portare risultati.
Un ringraziamento va a chi ci ha accompagnato a Galmarara ed a chi ci ha fatto trovare un piatto di pasta calda al bivacco da mangiare in compagnia.
GSM e GGT(a breve alcune foto)
Nota del webmaster: componenti della punta Pierga, Miguel, Gianky

Rifornimenti per il Corno

Domenica 27 dicembre siamo andati su al bivacco Tre Fontane per portare un pò di rifornimenti.
Alle 8 circa a Canove il termometro segnava – 21!
Siamo arrivati al bivio di Basaxenocio dove abbiamo caricato legna, viveri, slitta e uomini sul mezzo “artigliato” con 4 catene di Beppe Nassi.
Siamo riusciti ad arrivare fino a Galmarara dove un caldo sole ed un cielo immacolato ci attendevano. Abbiamo caricato tutto sulla meravigliosa slitta costruita apposta sabato.
Da un’idea del Capo, con l’aiuto del Costa e di Nicola, con vecchi sci, viti e profili d’alluminio in tre ore hanno realizzato un perfetto mezzo di trasporto. L’unico neo è la forza motrice : a traino umano.
A turno, come ad una gara di Sleddog, con il veterano Beppe al comando, abbiamo trascinato il carico fino al bivacco.
Veloce spuntino, the caldo e caffè e poi via verso valle. Al ritorno grande sfida tra sci e slitta…
Partecipanti: Franco V., Beppe, Paolo, Costa, Zio Zeb, Sid ed io.
Tanti auguri di buone feste a tutti.
Lillo

L’altra faccia della Val Rua

Visto che il classico appuntamento della Vigilia di Natale in forra era saltato, viste le non rigide temperature degli ultimi giorni e visto che c’era bisogno di smaltire un po’ di abbuffate Natalizie….Dopo qualche messaggio via SMS,decidiamo di prolungare la stagione torrentistica e di ripercorrere la nostra affezionata Val Rua.

Il disgelo causato da temperature sopra allo zero e le abbondanti piogge dell’ultima settimana,destano qualche curiosità sulla percorribilità della forra…Strappo un’ora dal libretto dei bonus familiari, e decido di fare un sopralluogo nel pomeriggio. Temperatura relativamente bassa, ma quello che incuriosisce è il vedere il greto del torrente (solitamente asciutto), che arriva sino alla statale, presentare una bella quantità d’acqua.

Percorro a ritroso la via d’uscita fino a vedere gli ultimi tre salti….Portata sportiva,ma si può fare. Torno a casa,giro di SMS. Appuntamento alle 10:15 del giorno dopo all’uscita dell’autostrada. Puntuali si presentano gli amici Cristiano ed Armando del Gruppo Speleologico Padovano, e con Lillo (figura immancabile in questo genere di appuntamenti) partiamo con destinazione Ponteposta.

Colazione al volo,sacchi apposto e cominciamo l’avvicinamento…Risaliamo tra le strette vie del paesino, ed una voce alle nostre spalle: “Mi raccomando!Che non vi si veda sul giornale domani!”
Toccata di “maroni” collettiva…e simultanea, poi proseguiamo. Arriviamo alla partenza dove ci accoglie una situazione di completa stabilità: tre gradi in acqua e tre gradi fuori. Ci cambiamo e bardiamo velocemente sulle rive di un torrente che d’estate non esiste. Il che ci fa’ capire che ci bagneremo bene bene.

Fantastico!Tutti quei posti che solitamente si vedevano asciutti,ma ripuliti in caso portate abbondanti,ora sono percorsi da un bel torrente che prende forza dai numerosi affluenti man mano che scendiamo, salto dopo salto. Decisamente un altro torrente da quello conosciuto!

La progressione è veloce e fresca. Lo stretto corridoio centrale è uno spettacolo unico: cascatine che scendono da entrambe le pareti creano una sorta di paesaggio fantastico.

Siamo senza parole se non per ripeterci: bello bello bello. Arriviamo alla grotta del masso incastrato: prima sguazzata…fresca, se poi ti dimentichi di essere in dicembre e preso dagli eventi scendi con la giacca della muta aperta..
Cammina,scendi, disarrampica arriviamo al salto da 18 metri….unico punto dove ci potevano essere difficoltà causa la portata, essendo un salto non più largo di quattro metri con vasca di ricezione delle stesse dimensioni. Li le cose da fare sono due: o salti (ma devi essere un buon cecchino con il pelo sullo stomaco) o scendi in corda (accettando l’idea di incazzarti” lievemente” nei quattro metri dove sarai investito dal flusso d’acqua decisamente prepotente).
Visto che la regola maestra dice che prima di saltare si deve “sondare” la vasca di ricezione,per verificare che non ci siano ostacoli pericolosi…prendo al volo la possibilità di scendere su corda e sondare di sotto.

Su il cappuccio della muta…e tutto va secondo programma : una signora “bastonata acquatica” sulla testa accompagnata da una signora “bevuta”…di quelle che per ritornare nel mondo dei normali, e comunicare agli altri che possono saltare, ti ci vogliono un paio di minuti.
Infilato il cappuccio e presa la mira, senza tanto pensarci, tre tonfi in seguito indicano che il gruppetto si è riunito sopra alla cascata da 25metri.
Si scende senza tanti problemi perchè riusciamo ad evitare il getto d’acqua.
Bella,bella,bella….ormai siamo fuori. Mancano il toboga da 10 metri e quello da 4 metri, che se anche con portata abbondante non risultano dare problemi. Cominciamo a pregustare il banchetto post-forra.

Ci infiliamo uno dietro l’altro giù dal toboga. Piccolo inconveniente che ci vede improvvisare “spettacolo bulgaro” per recuperare una sacco che aveva deciso di fare apnea sotto la cascata….e siamo fuori.

Ora non resta che la parte più ludica della giornata : con le gambe sotto ad una tavola, tra pastasciutta, salame e buon chianti a raccontarci storie di acqua, di cascate,di corde, di grotte e di speleologi…..
Buon 2010!!!!!!
Jvan,Lillo,Armando e Cristiano

GSM Gruppo Speleologi Malo