Rana: Uscita al Ramo Spalmer

Domenica 4 gennaio

di Laura

Pierga, Miguel, Eddy (nuovo corsista di quest’anno e quindi “portafortuna” per definizione!) ed io siamo andati allo Spalmer con l’intenzione di “rumare” nella frana finale del ramo (per capirsi, la frana “del Costa”).

Il ramo, per chi deve ancora andarci, termina con un cunicolo leggermente spostato sulla destra, lungo circa 3 m (perdonatemi se le misure non sono precise..) che si immette alla base di un camino alto 4 – 5 m, caratterizzato da un soffitto simpaticamente costituito da massi di notevoli dimensioni incastrati alla meno peggio e decisamente instabili… Pierga, sdraiato nel cunicolo, solleticava i massi con il palo (recuperato dal Camino dell’Eco) e al primo accenno di movimento, scappava all’interno del cunicolo.. Diciamo che è stata fatta strada.

Miguel ed io, per scaldarci un po’ (dato che Pierga ed Eddy lavoravano lungo il cunicolo), abbiamo deciso di provare a scavare nella nicchia presente sulla sinistra del cunicolo stesso. Qui i sassi sono immersi nel fango ma almeno il soffitto è “”sano”” (dopo aver fatto un po’ di strada ci siamo accorti che il soffitto non era poi così sano…Diciamo che l’intera lastra che costituiva il soffitto era sana, ma era una lastra..).

Ad un tratto Miguel dice: “guarda Laura, il teschio di un animale..!” e me lo passa con cura. Con altrettanta cura lo osservo e lo passo delicatamente ad Eddy che a sua volta lo mostra a Pierga. Io e Miguel ci lasciamo trasportare dalla nostra fervida immaginazione: ah, l’uscita è ormai imminente (l’animale dev’essere pur entrato da qualche parte!). Immagina una galleria costellata dalle radici delle piante esterne che saggiano l’umidità del sottosuolo.. E quell’animaletto? Forse una Faina visto che i canini sono ben sviluppati e il musetto è un po’ allungato… Poverino, che brutta fine deve avere fatto.. schiacciato dai sassi.. “Oh, guarda, ci sono anche le ossa del resto del suo scheletro. Dai, portiamo fuori tutto e chiediamo a chi sa più di noi!”. Con cura raccogliamo le restanti ossa e le mettiamo in una sacchetto (vertebre, femori, costole e mandibole). “Eddy, ci passi il teschio che lo mettiamo insieme alle altre ossa, per favore?”

La risposta è stata: “non so dove l’ho messo.. Non mi ricordo se l’ho appoggiato da qualche parte o se l’ho lanciato..”

… EH??!!? … Ma zio Billy………… (i puntini di sospensione sostituiscono varie colorite ed intense “considerazioni”..)

(ovviamente una birra media a testa.. Ma secondo me tutti i soci del GSM possono ancora vantare il diritto di una birra offerta..)

Comunque, le restanti ossa le abbiamo a casa Pierga ed io. Il fatto che ci fosse un piccolo vertebrato in grotta (nè ghiro, nè pipistrello) ci ha fatto considerare l’ipotesi di un’uscita davvero vicina, quindi…

Faedo Ciasping

26 dicembre 2008

Una fresca nevicata di almeno 20 cm ha annullato l’uscita congiunta Rana-Pisatela per la nuova prova ARVA. Quale occasione migliore per andare sull’altopiano a caccia di buchi soffianti?
Il Faedo-Casaròn come non l’avete mai visto!
Posizionati con il GPS almeno 4 nuovi busi.

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Rana, ramo Fossile di Sinistra

Martedì 30 dic 2008 San, Alberto Rossetto, Donato e Gianluca siamo stati in Rana a fare un giro al Ramo Fossile di Sinistra.
Per strada, durante una pausa, abbiamo approfittato per fare un paio di foto in Sala Pasa.
Con questa abbiamo voluto copiare uno dei più famosi scatti già fatti dai “veci”…


mentre con questa ne abbiamo ritratto una visone nuova


Giunti al trivio dei rami di sinistra Donato e Gianluca sono andati a guardarsi lo splendido Rano delle Colate mentre io ho dato un’occhio alla prima parte dei rami delle Cascate e Principale di Sinistra: troppo stretti e poco invitanti per delle uscite fotografiche!
Che il Ramo Fossile di Sinistra sia poco frequentato si capisce dalle numerose concrezioni ivi presenti.

La zona finale è quella più labirintica, ma bisogna trovare la diramazione giusta per andare a vedere il Camino Thutankamen: favoloso! Una parete liscia verticale di cui non si riesce a vedere la fine; peccato che la sua risalita non abbia avuto sbocchi.

Lo scopo della nostra uscita era quello di arrivare alla Sala Rossetti dove il nostro Alberto, con suo fratello, furono i primi ad arrivare fin qui nel lontano 1980. Non vi dico i numeri per arrivarci: arrampicate in libera di 4-5 metri con catena di pedali per fare sicura ai successivi.
Volevamo poi discendere i pozzi che portano al Trevisiol, ma i meno esperti del gruppetto non se la sono sentita di superare un passaggio in contrapposizione non assicurato. Nessun problema, meglio tornare indietro che rischiare per niente.

San

 

 

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