Archivi tag: Abisso Degobar

UN VIAGGIO SULLA MILLENNIUM FALCON

Il Millennium Falcon viene pilotata dall’esperto Ian Solo e dal suo co-pilota, il wookiee Chewbecca. L’astronave contribuisce alla distruzione della Morte Nera, potentissima arma imperiale capace di distruggere interi pianeti.

La nave venne costruita nel 60 BBY su Corellia. La Millennium Falcon era presente durante la costruzione di un edificio della Repubblica presso Coruscant poco dopo la seconda battaglia di Coruscant, durante le Guerre dei Cloni. Non si sa molto altro del suo passato. Lando Calrissian comprò il Falcon attorno al 5 BBY. Dopo aver insegnato al suo amico Solo a pilotarlo, Calrissian cominciò a modificarla per proteggersi meglio durante i suoi traffici. Il Falcon prese uno dei suoi colpi peggiori sulla rampa di entrata, quando uno starfighter lo colpì.

Durante una partita di Sabacc, presso Cloud City, Calrissian mise una puntata su “qualsiasi nave del suo gruppo” (in quel periodo, aveva molte navi usate). Solo, l’unico sfidante rimasto in gara, accettò la puntata, sapendo che Calrissian aveva preso una nave crociera per arrivare alla città e si era lasciato dietro il Falcon. Dopo averlo vinto, Solo vi apportò altre modifiche e miglioramenti che includevano armatura, armi, motori, sensori e blocchi contro i sensori. Il primo viaggio di Ian con il Falcon fu un viaggio verso Kashyyyk a beneficio del suo co-pilota wookie.

Il Falcon per un po’ di tempo lasciò lo spazio Imperiale per il Settore Corporato, spacciando merce per i boss del crimine come Big Bunji e Ploovo Due-Per-Uno. Dopo il suo ritorno dal settore, il Falcon venne utilizzato per spacciare merce, specialmente della Spezia per Jabba the Hutt. Pochi mesi prima della Battaglia di Yavin, Solo fu costretto a sbarazzarsi di un carico di Spezia quando venne fermato dagli Imperiali….

 

Da domenica 13/07 l’Abisso Degobar si arricchisce di un nuovo riferimento preso dalla famosa saga di Guerre Stellari. Dopo l’uscita dell’08 Giugno dove Francesca, Matteo e Stefano superata una strettoia e successivo meandro si sono affacciati su un enorme baratro nero, domenica scorsa Franco, Stefano, Tano e Matteo hanno sceso il Millennium Falcon arrivando al centro del Gran Salone dell’Alleanza. Come sulla navicella di Ian Solo, con un viaggio interstellare di 55 metri sono atterrati nel mezzo della grande sala pensile sopra il Cerro Blanco. Anche se si è arrivati in un posto già noto della grotta, sembra che ci siano ancora tanti altri episodi da scrivere .

IMG_4275

La partenza del Millennium Falcon.

IMG_4292

IMG_4311

IMG_4306

Il Gran Salone dell’Alleanza.

Se nei prossimi giorni vi capiterà di visitare il Sistema di Degobar e riuscirete a superare “che lo sforzo sia con te” allora potrete entrare anche nel Millennium Falcon e da li, con un viaggio interstellare atterrare nel mezzo del Gran Salone dell’Alleanza.

Non ci sarà Ian Solo e il suo amico wookie a insegnarvi come si pilota il Falcon, e non sarà nemmeno una partita di Sabacc, sarà semplicemente speleologia nell’Abisso Degobar.

Abisso Degobar

Abisso Degobar 6499-VVi/GPS N°3860
Enego (VI)

WGS84  45°56’51,61” N  11°33’45,3” E   Quota 1582 m.

Per zumare clickare sull’immagine.

Georeferenziazione Abisso Degobar

Uscita del corso al Degobar

Un’altra uscita è andata e nemmeno le avverse condizioni meteo hanno saputo arrestare la voglia di grotta dei nostri allievi del 23° corso.
Sotto una pioggerella e un cielo plumbeo ci siamo ritrovati a Malo alle 7.00 di ieri mattina .
Noi istruttori, conoscitori dell’Abisso Degobar, eravamo consci che la calata del secondo pozzo in caso di pioggia può diventare umida e che l’avvicinamento nel bosco sarebbe stato molto più bagnato.
Loro, gli allievi,  non conoscevano il Degobar,  ma dopo la lezione di giovedi sapevano bene che la meteorologia ipogea non c’entra nulla con le condizioni del tempo.
In questa confusione cerebrale siamo partiti lo stesso per “raccogliere” gli altri al cimitero di Caltrano.
Alle 7.40 eravamo tutti in cerchio a confessare le nostre paure e timori, 50 % con tanta voglia di andare in grotta e 50% con tanta voglia di tornare a indossare le pantofole.
Gli allievi che guardavano gli istruttori e gli istruttori che guardavano gli allievi, tutti in cerca di una conferma e di una decisione, ma intanto la pioggia cadeva.
In questo aquazzone cerebrale la decisione improvvisa quasi un fulmine nella tempesta: “si va!”
Salendo i tornanti del Costo i mille dubbi assillano la mente, ma piano piano che si saliva la pioggia diminuiva sempre più finchè a Gallio il miracolo.
Finestra di bel tempo, possiamo attaccare la grotta. Ma dobbiamo essere veloci.
Capuccino e briosce e poi su a Campomuletto. Ci  cambiamo che il tempo tiene, avvicinamento con le ombrelle chiuse. Veloci che fra poco inizia a piovere di nuovo.
Fuori dall’ingresso allestiamo un telo e poi giù lungo la corda in ordine….ma …….”dov’è il secondo allievo che deve scendere con il suo istruttore ?”. “Boooo” è la risposta unanime “Chi li ha visti?”
Parte così una squadra di soccorso che dopo poco ritrova l’istruttore e il suo allievo persi nel bosco di Campomuletto con gli occhi spaventati in preda a delirio che pronunciavano frasi sconnesse.
Una volta calmati, guardano il buco nero che scende nelle viscere del Degobar e nella loro mente tutto torna normale.
Il set fotografico per immortalare gli allievi
Sul  secondo pozzo la squadra fotografica di Sandro immortala ogni speleologo per la prossima
copertina del National Geographic e tutto fila liscio finchè il mio allievo giunge al primo frazionamento della giornata.
Momento di panico, mollo non mollo, mollo tutto, ma  come si fa la chiave?…..è meglio se torniamo sotto il telo e aspettiamo gli altri.
E così, mentre il corso proseguiva con l’uscita in grotta fino al bivacco a -200, noi ce  ne stavamo sotto il telo di nylon a fianco dell’ingresso dell’Abisso Degobar  a contare le gocce che cadevano .
 Pozzo Carcun
Aspetta  e aspetta,  mentre la perturbazione si abbatte sempre più intensa  ci facciamo anche una pennichella.
Nel primo pomeriggio  i primi ad uscire sono i venexiani e poi a due a due tutti gli altri finchè alle 18.30 sono tutti fuori corde comprese.
Un buon brulè riscalda le membra sotto una calda  tettoia, mentre fuori diluvia.
Alla fine   tutti contenti, gli istruttori,  gli allievi e  il pizzaiolo di Canove.
Ciao
Matteo Scapin