Si è concluso con un nulla di fatto il campo interno al Corno programmato per il week-end dell’Assunzione in cielo di Maria Vergine.
Nulla di fatto in grotta visto il tempo, ma sicuramente di sostanza per quanto fatto all’esterno.
Partiti dal cimitero di Caltrano venerdi 13, forse che fosse già scritto nel luogo e nella data l’esito della spedizione, eravamo io, Lillo, Paolo, Lo zio e Sid.
Abbiamo risalito i tornanti del Costo fino al solito bar di Canove. Con la panza piena abbiamo imboccato la strada sterrata di Val Galmarara, ma appena superato il limite dell’asfalto uno scroscio d’acqua a catinelle ci ha fatto dirottare sulla prima macelleria dei dintorni. Riempita la borsetta di costine e polenta e luganeghe ci siamo infrattati al Bivacco 3 Fontane.
La mattinata è trascorsa tra una pulizia e l’altra a osservar il plumbeo ciel che dall’alto facea cader le gocce.
Dopo una esilarante partita a briscola ciacolona ci siamo convinti ad uscir e così con le armi in pugno,
cioè sega e menara, abbiamo creato la nuova Highway to Corno. E’ nata così una nuova arteria stradale
tra i mughi del Corno di Campo Bianco che porta direttamente all’ingresso.
Zuppi fino al midollo osseo e soddisfatti dell’impresa quasi simile all’opera di Fitzcarraldo, siamo tornati al nostro caldo nido a gustarci le costine con la polentina. La serata è trascorsa in accesi dibattiti sulle prodezze musicali di Axl Rose piuttosto che Angus Young, tra un assolo di The Edge e uno di John Frusciante.
Riposti nel giaciglio i nostri corpi ci siamo alzati sabato mattina con il sole, ma oramai il Corno era acqua passata. Sistemato e pulito il bivacco ci siamo diretti versi la pianura salutando Pierga, Miguel, Alessandro e Elisa che nel frattempo erano venuti fin lassù.
Nulla quindi di fatto, ma forse chissà un giorno ce la faremo.
Matteo Scapin