Sabato scorso ( 22/02/2020 ndr) , mentre nel nord Italia è scoppiata la bomba del coronavirus io, Sid , Gek e Cici ( qualche ora dopo) ci siamo ritrovati per continuare l’esplorazione del camino Stones Rain al Ramo PSG.
Entrati alle 9.00 circa alle 11.00 eravamo già operativi sotto il camino.
Pausa merenda e poi inizio io ad attraversare verso la finestra in direzione Nord.
Messo giù tre tasselli sono già di là. La finestra che si vedeva è veramente una finestra con un meandro alto due metri e largo 1. Eccitazione alle stelle e ….pele de oca!
Avanzo per circa 5 metri e mi trovo sopra un pozzo. Ancora eccitazione alle stelle e ….pele de oca!
Torno indietro e sistemo l’attacco per far venire anche gli altri.
Chiedo a Gek di tornare indietro lungo il ramo e haimè lo sento da-in-fondo il pozzo .
Niente da fare il camino è in comunicazione.
Guardando meglio giù vedo una finestra 5 metri più basso. Eccitazione alle stelle e ….pele de oca!
Fatti due buchi mi calo giù , ma haimè la finestra ributta nel pozzo. Qui finisce l’esplorazione in direzione Nord.
Adesso parte il Sid per traversare dall’altra parte dove si vede il camino risalire ancora.
Fatto una decina di metri arriva su un poggiolo alla base di un camino che sembra non finire più.
Intanto arriva il Cici ancora carico delle “tossine” accumulate a casa di Lucio la sera prima.
Ci raggiunge in cima al camino e iniziamo a rilevare e a scattare qualche foto , mentre dall’altra parte il Gek parte a risalire più in libera che in artificiale .
Ogni tanto dobbiamo richiamarlo perché metta giù qualche protezione, ma lui anche dolorante ad una spalla prosegue imperterrito per 10 metri fino ad arrivare ad un terrazzo .
Come segugi affamati lo seguiamo curiosi e sempre più eccitati.
Alle spalle una parete a specchio di faglia altissima, mentre dall’altra una serie di cenge sembrano non finire mai in direzione Ovest.
Riparte a risalire Sid e dopo circa 5-6 metri arriva in un altro terrazzo molto grande.
Sopra sembra aprirsi il mondo con un camino alto 20 metri, ambiente grande e in cima sassi incastrati che sembrano preannunciare di essere quasi in cima . L’ambiente è molto grande per essere un camino del Buso della Rana. L’acqua scende da un lato e le pareti lisce dovrebbero facilitare la risalita.
Siamo a circa 35 metri dalla base di Stones Rain e abbiamo finito le batterie.
La scoperta ci sembra importante in un ambiente anomalo per la Rana.
La sera prima Io e Sid avevamo visto il filmato della salita della via La cura in Groenlandia ad opera di Federica Mingolla. La cura che non si riferisce alla canzone di Battiato, ma al disintossicarsi lontano dalla civiltà dalle connessioni della rete tipo facebook , instagram o watsup.
Per noi scappati in grotta dal contagio del Coronavirus la Cura è questo posto affascinante e ancora da esplorare completamente e così lo battezziamo.
Scattiamo qualche foto per immortalare questo bel momento e poi scendiamo giù, trovando un’altra finestra da vedere che va in direzione Sud e con un ambiente aldilà.
Sarà da ritornarci ancora e a breve per proseguire questa fantastica esplorazione al Buso della Rana.
Tiriamo su gli archetti e ripartiamo di gran carriera per l’uscita . Sembra una corsa contro il tempo per raggiungere il premio ( ma che premio?) e così dopo 10 ore di grotta siamo fuori nella realtà della vita quotidiana alle prese con la nuova peste del III° millennio.
Speriamo bene !
Matteo