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Riscriviamo la storia

Eccomi in veste di cantastorie a scrivere qualcosa di tanto atteso. Mi è piaciuto scrivere di una “guerra” iniziata 44 anni or sono che aveva per campo di battaglia i boschi del Fèo e per soldati dei ragazzi neanche ventenni che amavano vestirsi come militari.

Alla ricerca del secondo ingresso della Rana nei primi anni ’70

Mi viene in mente una divertente battuta di Marcello Sterle (Lèlo) che racconta come la buona gente del Fèo al nostro passaggio dicessa a mezza voce: ” a ‘tènto…varda..xe quà i fasisti”. La “guerra” non era altro che la ricerca di una cavità, ovviamente verticale, che permettesse di scendere al Buso della Rana dalla superficie del Fèo.

Primi rilievi e scoperte del GSM al Buso della Rana

La ricerca è finita. La “guerra” è vinta.
Il nostro avversario aveva posto delle difese formidabili: un “fossato” di sassi caotici, instabili di una
trentina di metri. E per giunta percorsi e attraversati dalle acque di piena che scorrono sotterranee.
Tutto ciò non è stato sufficiente. Le “formidabili armate” del Gruppo Speleologi Malo e Gruppo Grotte Schio con un assedio durato 8 anni hanno forato la roccia, spostato tonnellate di massi, contenuto con tubi e lamiere ondulate la frana incombente fino a renderla innocua.

Alla ricerca dell’uscita del Buso della Rana nei primi anni ’70.

E, finalmente, la “resa” del nostro avversario. Prima ad una squadre di “scout” che hanno forzato il passaggio finale, poi a due “battaglioni” delle due armate che si sono fiondati giù nel metallico budello terminale per la conquista finale e definitiva.
Sabato 17 marzo 2012 il “Buso della Rana” è stato congiunto alla “Grotta della Pissatèla”. C’era un’aria accogliente in sala “Ultima Spiaggia”. Un’atmosfera tranquilla, calda ed asciutta, che faceva intendere come il nostro avversario, constatato che la guerra era finita, fosse disposto ad accogliere con tutti gli onori i suoi vincitori.
Io, da buon cantastorie ho disegnato questa vignetta che vi allego.

Sabato 17 marzo 2012

Viva il GSM e il GGS.

El pi vecio.
IKO

17 Marzo 2012 la congiunzione Buso della Rana e Buso della Pisatela.

Ieri 17 Marzo 2012 il Gruppo Speleologi Malo e il Gruppo Grotte Schio hanno concluso i lavori veri e propri di scavo e hanno così unito definitivamente le due grotte in un unico abbraccio .
Dopo alcune ore spese per mettere in sicurezza il pozzetto finale sono arrivati all’Ultima Spiaggia del Buso della Rana festeggiando lo storico evento con una tempesta di emozioni che le parole non possono descrivere.
Otto anni sono trascorsi da quando i lavori di scavo sono iniziati.
Nel gennaio 2004 i primi tentativi per assaggiare il punto debole della F-Rana .
Nel 2005 sono stati portati dentro morsetti e tubi innocenti per rendere sicura la progressione e via a togliere sassi per altri due anni progredendo per più di 10 metri.
Poi lo stop a 14 metri dal sogno, fermati dalla parete di roccia e dall’aria che si infilava in alto con grande pericolo .
Nel 2011 la svolta.
Riprendono gli scavi verso il basso con tanta voglia e determinazione.
7.6 metri poi 3.6 metri e nel 2012 il giorno del contatto.
Passando sotto a una ciclopica frana, con un tunnel di quasi 30 metri, si è finalmente realizzato il sogno inseguito da generazioni di speleologi .
Il GSM ringrazia tutti quelli che negli anni hanno lavorato a questa titanica impresa, tutti quelli che hanno creduto e tutti quelli che l’hanno sognata.
C’è stato bisogno di tutti per realizzarla.
G.S.M.

Foto di gruppo prima di entrare.
Il pozzetto che dalla Pisatela porta in Rana.
La squadra all’Ultima Spiaggia.
Federico “Iko” Lanaro e Cesare Raumer.

LA VECIA E IL MOSTRO

“Corre voce che una signora anziana del Faedo conosca dove si nasconde il mostro”.

Parole senza logica, logica senza senso. Fatto sta che anche nell’illogico qualcosa di vero deve pur esserci.
Così in questo 2012 che a dicembre ci vedrà scomparire per sempre secondo le profezie dei maya,
il GSM ha ripreso in mano questo pezzo di conversazione cercandone una qualche verità.

 foto 1 - l'ingresso del Buso della Vecia.
foto 1 – l’ingresso del Buso della Vecia.

La signora anziana si è scoperto essere chiamata la Vecia ( ma il suo nome per esteso è Buso della Vecia). Da qualche anno si erano perse le sue tracce, abbandonata alla solitudine in quella valle dei Vis-ci sopra Priabona sull’Altopiano del Faedo-Casaron che i veci raccontavano sentire fischiare di notte.

 foto 2 - i demoni delle grotte fischiano?
foto 2 – i demoni delle grotte fischiano?

Fis-ci che si materializzano secondo la credenza popolare in fantasmi che volteggiano, in soffi di draghi, animali misteriosi, mostri imprigionati nelle viscere della terra e che d’inverno sembrano materializzarsi.
Ma di che mostro stiamo parlando?

foto 3 - Il primo pozzo.
foto 3 – Il primo pozzo.

La Vecia è diversa, lei vive le stagioni all’opposto. D’estate parla a chi le si avvicina, mentre d’inverno ti chiama dentro alla sua casa, ti spinge all’interno.
Un bisbiglio che diventa urlo una volta dentro alla sua dimora.
Gli speleologi si sa sono curiosi e soprattutto quando si parla di mostri tendono sempre a ficcarci il naso.
Da qualche settimana (oramai un paio di mesetti) gruppetti del GSM, in punta di piedi per non svegliare il mostro, entrano nella dimora della Vecia, ne forzano i passaggi, cercano di capirci qualcosa di più.
Ecco che Gian, Sebastiano, Massimo, Leonardo e Sid sono entrati due mesi fa per riprendere in mano la disostruzione del meandro finale, mentre io e Paolo per farne il rilievo.
Quasi tutti i mercoledi sera, da un mese a questa parte Gian, Sebastiano e Massimo stanno forzato il meandro fino a una piccola colatina e di li scendere verso il basso. Il sasso lanciato cade per 2-3 metri e sotto sembra allargarsi.

 foto 4 - Dove il vento diventa urlo.
foto 4 – Dove il vento diventa urlo.

Dall’inizio dell’anno sono già stati fatti 4 metri abbondanti.
L’urlo della Vecia è atroce, violento, fastidioso da quanto potente.
Il mostro sicuramente si trova la sotto, oltre quella strettoia , aldilà di mille difficoltà e il suo nome non può essere che Poscola.

il Mostro
il Mostro

Chissà che prima della fine del mondo non riusciamo a liberarlo.

matteo