Sabato siamo andati al Buso della Neve di Malga Zingarella, per fotografare le sale ghiacciate che si trovano al suo interno.
Già trovare il punto di calata è stata un’impresa a causa dei mughi che hanno ricoperto la traccia di sentiero e reso difficile l’accesso. Siamo rimasti spaesati dalla ripidezza del tratto iniziale (40m di dislivello) che lo davano da fare in libera, ma che noi abbiamo attrezzato lo stesso per sicurezza.
Grande attenzione allo scarico di pietre che ricoprivano ovunque il pendio. La ferrata costruita da -40 a -60 era stata danneggiata facendo saltare un fix e precludendo la possibilità di allongiarsi e costringendoci a continuare ad armare la discesa. Per fortuna il salto su roccia che dà accesso al nevaio era armato in zona sicura.
Messi i ramponi abbiamo cercato il passaggio che avrebbe dovuto introdurci nel pozzo d’accesso alla Sala Freezer. Nessun armo dove attaccarsi, quindi, prima di mettersi a piantare spit, abbiamo voluto tentare di verificare se si passava. Con i tre compagni che mi facevano sicura a spalla, mi sono calato, ma lo spazio tra nevaio e roccia era talmente stretto (e verticale) che, infilati i piedi, facevano fatica e muoversi. Impensabile volere infilarsi là dentro, nonostante si sentisse un po’ d’aria passare; come sarei tornato indietro?
Deciso di lasciare perdere; torneremo a fine estate.
Sandro Sedran